Mi è capitato una volta sola di
innamorarmi di un baduista. Anzi, due. La prima fu di un cuoco. La
seconda di un sociologo.
Oggi vorrei parlarvi del cuoco, che
chiamerò INADEGUATO (I). Si trattava di un bell'uomo sui 42 anni,
amante dei viaggi, della birra scura Guinness, della buona cucina. Di
origini sicule, era scuro di carnagione e capelli, la barbetta
incolta come piace a me, gli occhi chiari. Poco più alto di me.
Accorto e gentile. Una voce suadente, un uccello di ragguardevoli
dimensioni. Con la masturbazione manuale, grazie a lui scoprii di
saper squirtare. Aveva un tecnica eccellente. Inseriva le sue dita
nella mia sorellina, arcuandole leggermente verso l'alto, mentre con
l'altra mano sopra il mio ventre spingeva in basso, ascoltando il
tocco delle dita interne. Convergeva così nel mio punto G. E mi
faceva sprigionare tutta la mia anima goduriosa.
Godevo tanto... diverse volte.
Schizzavo direttamente sulla sua mano, che lui poi succhiava.
Guardandomi negli occhi, quegli occhi suoi si riempivano di dolce
libidine. Grande esperto nelle arti erotiche.
Mi piaceva il suo approccio alla vita.
Non essendo mai stato sposato, fino ad allora non aveva potuto avere
figli. Forse li desiderava: infatti compensava dedicandosi con
passione ed uguale intensità ai nostri amici a 4 zampe.
Nel poco
tempo libero che gli restava era guardia zoologica a tutela dei
pelosi. Lo stimavo molto. Col tempo, lo amai. Ma... eh sì, c'era un
ma. Non mi aveva mai dato il suo indirizzo di casa e nemmeno quello
del ristorante dove prestava servizio. Pur sapendo del mio impegno
sociale contro lo stalking, pur sapendo che era in uscita il mio
libro/manuale su questo argomento, non riusciva a fidarsi di me. Ci
incontravamo sempre da me, mai da lui. Una volta provai a farmi
invitare da lui, ma mi disse che i suoi erano improvvisamente saliti dalla Sicilia
per dei controlli sanitari e di conseguenza non avrebbe potuto ospitarmi. Poi,
dato che la situazione si protraeva nel tempo, capii che era una
scusa e lo misi con le spalle al muro. Pur sostenendo che aveva i
suoi in casa, ammise che aveva subito negli anni, precedenti al
nostro incontro, una serie di persecuzioni perpetrate da una ex
inviperita. Quindi, facendo di tutte le erbe un fascio, diceva di non
fidarsi di me.
Sulle prime, capii e accettai. So
infatti che sono ferite profonde. Si rimarginano solo facendosi
seguire da appositi specialisti.
Provai a parlargli del servizio
terapeutico del CIPM (un centro apposito del Comune di Milano, a cui
si accede gratis, essendo vittime di stalking), con la dovuta cautela
e quell'accortezza che simili traumi impongono. Ci andai in cura io
stessa e vi indirizzai parecchie persone stalkizzate. Eppure il cuoco
si inalberava. Diceva con forza, persino con stizza, di non averne
bisogno. Allora accolsi la sua istanza e lasciai perdere. Attesi che
si attestasse sulla tranquillità, dichiarando la mia tenerezza per
lui e, perché no, anche un amore nascente... Purtroppo mi derise. Lo
lascia perdere definitivamente, battezzandolo nel mio cuore come
INADEGUATO.
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