venerdì 27 giugno 2014

CREATIVI DEL CAZZO

CAM4 è diventato per me un sito fonte di ispirazione a tutto tondo. Dagli status pretenziosi a quelli più poetici a quelli più birbanti,  per non dire delle foto HOT: alcuni residenti hanno creatività da vendere. Ecco i creativi del … ehm … cazzo:

Mister DUECAZZIUn uomo conosciuto su Cam4 che ha vinto il mio Skype grazie a questa sua peculiarità freakettona. Me la mostrò in cam. Riesce ad essere autoironico su un suo grave difetto. Un giorno mi parlò di sua figlia sofferente. Per sdrammatizzare gli chiesi: Con quale dei due cazzi l'hai concepita?
Rise come un pazzo! Vuole farmi provare l'emozione dei Due C, ma ho declinato anche perché, freak a parte, è impegnato!

Mister CRAVATTA: trattasi di veneto residente su Cam4, ispiratosi ad un post del blog, quello delle legature di Marco Imbimbo. Lo trovo molto creativo.
(continua...)

mercoledì 25 giugno 2014

LO STEWARD FURIOSO

Tempo fa andai a prenotare una vacanza marittima in una località modaiola. Nonostante sia da anni meta turistica ambitissima, per me era la prima volta e ci andavo da sola, perché se avessi aspettato gli amici, non sarei più partita. In agenzia conobbi un uomo più giovane di me, sulla trentina, che vi era già stato negli anni precedenti. Mi consigliò circa gli spot da visitare e fu così gentile da offrirsi come guida a distanza via WhatsApp una volta arrivata laggiù. Perciò acconsentii di scambiarci i numeri di telefono. Oltretutto era di una bellezza rarefatta, delicata, timida. Si chiamava Daniele Fury, con origini inglesi da parte di madre. Alto sui 183, slanciato, fisico atletico, castano chiaro col ciuffo sbiondito, occhi luminosi e grandi sul verde chiaro/nocciolato, mani raffinate, look sportivo casual, sorriso splendente, labbra dolci sulle quali morire. La cosa che più mi colpì, oltre la gentilezza, furono i peli delle gambe: biondissimi. Lavorava come Steward sui
treni TGV, avanti e indietro Milano/Parigi con turni strampalati e per questo motivo aveva poche relazioni sociali, se non con vecchi amici dell'Università. Bevemmo e mangiammo qualcosa la sera stessa nella California Beckery di Via Larga a Milano, ambiente di lusso e godereccio. (continua...)

martedì 24 giugno 2014

NON MANGIO LA PELLE DEL POLLO

A Firenze, entrando in una libreria antiquaria che colleziona pubblicazioni di illustratori, incontrai un ragazzo dall'aspetto gradevole, non fosse altro che per la somiglianza con uno degli attori miei preferiti: Keanu Reeves, interprete di POINT BREAK, film cult sul surf dalle battute indimenticabili: NON MANGIO LA PELLE DEL POLLO. Il sosia, che chiamerò Gianluigi Odiai, vi lavorava ed era non solo competente in

materia, ma persino colto. A suo dire, più che un lavoro, trattavasi di schiavitù. Insomma, lo inquadrai subito come hater and lazy. Nonostante alcune imperfezioni della pelle in viso, odierrime, mi piaceva sia nell'estetica che nella testa. Giangi mi portò in un ristorantino chic che non avrebbe potuto avere altro nome, data la sua professione: AL GARAMOND. Situato in un quartierino alternativo della città, era ben gestito da uno chef che ci fece scegliere di persona le sue specialità. Parlammo e scherzammo e fummo goderecci. Era argutissimo nelle battute e faticavo a stargli dietro. Vicino ai 37 anni, alto sul 184, moro dal ciuffo ribelle, elegante nei gesti e nel vestire un po' demodé, com'è d'uopo in quella città e negli haters, non capivo se gli piacessi, così glielo chiesi a bruciapelo. Disse: Sì, e io a te? Ovvio, sennò non starei qui.
(continua...)

lunedì 9 giugno 2014

ROBY QUINTO SENSO

Da appassionata di deephouse quale sono, andavo quasi ogni settimana a ballare in una discoteca fighetta chiamata 5° SENSO, nome suggestivo di per sé, dove faceva il buttafuori un tizio muscoloso dalla grinta cattiva. Lo chiamerò Roby Quintosenso. Quando espletava la sua funzione, indossava sempre un completo nero avvitato e stiloso, con camicia bianca e cravattino nero, stile Jene. Talvolta toglieva la giacca, arrotolava le maniche della camicia, mostrando i forti avambracci tatuati. Vi si sarebbero potute spaccare bottiglie. Il suo stile mi prendeva molto. Ballammo e bevemmo qualcosa al bancone, scoprii che era siculo, scorpione, ex campioncino di box. La combinazione per me era allettante, nonché il suo odore personale. Purtroppo il suo lavoro terminava sempre attorno alle 5/6 del mattino, ora in cui già sprofondavo nel piumone. Non potevo aspettarlo! Così, una sera in cui non era in servizio, uscimmo noi due soli, ...
(continua...)

sabato 7 giugno 2014

SIMPATICONE LACUSTRE

Uno dei più strani contatti avuto con un Baduista, fu quello con un un mastro muratore sulla quarantina, a suo dire molto capace, residente su quel ramo del lago di Como di manzoniana memoria. Quindi lo chiamerò Renzo Mastro. Non esattamente bello, di lui mi piacquero già in foto il sorriso malandrino, la barbetta a pizzo, gli occhi furbi e svegli, la moto. Pensai che finalmente avrei potuto fare tanti giri in moto sul lago.
Come mi sbagliai! Lui fu il classico esempio di come i trombamici non mi abbiano fatta entrare nella propria vita. Ci trovammo a Milano un sabato pomeriggio, gli andai incontro con la MM in una piazza alquanto malfamata, ma l'unica che Renzo conoscesse. Da lì, scendemmo assieme nella linea Gialla, prendemmo la Rossa in Duomo e andammo ai Giardini di Porta Venezia, ora intitolati a Indro Montanelli. Era un bel pomeriggio d'autunno, quasi inverno, ma soleggiato e caldo nei colori delle piante e del sole. Passeggiammo e ci raccontammo reciprocamente. Una grande passione per la moto ...
(continua...)

L'AQUILA VOLA

Conobbi in giro un uomo che fu stalkizzato da un'ex. Riuscii a conquistare la sua fiducia solo perché mi occupo nella vita di tutelare gli individui che hanno subito una qualche forma di violenza psicologica. Lo stalking è una delle peggiori. Pur essendo femminista fino all'osso, riconosco che quando ci mettiamo noi donne a perseguire un uomo, siamo più perfide e subdole. Lorenzo Bianchi era barista in un discobar nella zona più gaya di Milano dove andavo spesso all'epoca, ma era eterissimo. Grazie alla mia solita faccia di tolla, attaccai bottone con lui. Era carino, la parte di braccia che spuntava dalle maniche arrotolate del camiciotto a quadri era tatuatissima, i capelli nella penombra sembravano corti, nascosti sotto una coppolina molto trendy, aveva curiosi baffi volti all'insù con la cera, (a me di norma i baffi non piacciono, ma i suoi erano curatissimi e per la prima volta in un giovane li vedevo tenuti in siffatta maniera), un delicato anellino al naso, occhi nerissimi che tradivano la sua origine meridionale, il sorriso sempre pronto, luminosissimo. Jeans skinny e scarpe polacche in cuoio rustico allacciate fino al polpaccio. Il suo outfit mi piacque. Chiacchierando scoprii che era del Salento, proprio come avevo intuito. Lorenzo quella sera finiva tardi, io volli andarmene a letto. Gli feci annotare il numero di cellulare: sapevo che non mi avrebbe stalkizzato, per ovvi motivi. Ci lasciammo con la promessa di andare a sentire un concerto pochi giorni dopo del Collettivo Machete, un buon hip-hop/rap di una crew di Sardi. Passò a prendermi a casa moooolto presto: volevamo scopare prima di andarci. L'annusata al bar aveva già fatto scattare l'alchimia in entrambi. Lo feci accomodare in casa. In salone, la prima cosa che feci fu di togliergli la coppolina. Ne uscì una vera e propria criniera leonina, aveva capelli ricciuti e forti, lunghi fin sotto le spalle, che si aprivano a tondo, girandogli tutto intorno alla testa, con fili d'argento. Erano ricci curati. Lorenzo era del Leone. Mi piacque ancor di più. Infilando le dita tra i capelli, appoggiai il palmo delle mani sul cranio ovattato dalla massa dei capelli, mi avvicinai al suo viso e, invece di baciarlo, gli leccai subito i baffi: sapevano di buono. Forse usava una cera che prevedeva quel gesto. Con la lingua gli stuzzicai l'anellino al naso, facendolo dondolare. Lorenzo ne godeva come un pazzo e si lasciava fare, mentre con le mani percorreva la mia schiena e i miei capelli corti, che rappresentavano per lui il simbolo della novità e della femmina vera. Me lo sussurrava negli orecchi: Sei femmina, oohhh come sei femmina... All'improvviso, mi afferrò i capelli e mi tenne ferma, mi infilò brutalmente la lingua in bocca e mi appese al muro, spingendo il suo bacino contro il mio. Pensai: Non è un Leone, è un toro! E la cosa mi prese. Ero in vestaglia di seta, con calze, reggicalze, tacchi, senza altro intimo. Mi slacciò la cinta e si inginocchiò ai miei piedi, dicendo: Ora sentirai a che servono i miei baffi! Mi afferrò i glutei ed iniziò a leccarmi il clito. Sentii le punte dei baffi farmi solletico nell'interno coscia. Era un gesto dall'erotismo sconfinato, infatti più la sua lingua andava avanti e indietro sulla sorellina, più i baffi mi stuzzicavano. Era quasi insopportabile. Ad un certo punto, gli afferrai a capelli e dissi in un sospiro: Bloccati sul grilletto, usa i denti e tienilo stretto, sto per godere... Lorenzo eseguì: voleva il mio piacere. Strinse piano, ma lì restò a lungo, muovendo piano i denti, in attesa di assaporare le mie vibrazioni. Che non tardarono a venire, risi come faccio quando ho un orgasmo imperioso. Lorenzo si avvilì! Credeva stessi prendendolo in giro. Lo tranquillizzai: Se continui così, entro stasera mi farai ridere ancora e pure tante volte... Annotai nel mio cervello la sua bravura con lingua e denti, ne trassi la conclusione che ce l'avesse piccolo. Fu il mio turno di spogliare lui. Ce ne andammo in camera da letto e gli tolsi la camicia. Aveva un tatuaggio imperioso sul
petto, un'aquila da una clavicola all'altra, ancora incompleta nella stesura del colore, ad ali spiegate, tra gli artigli stingeva un cuore trafitto da pugnali. Mi disse: Guarda. Alzò le spalle e l'aquila spiccò il volo. Solo allora notai il piercing ai capezzoli. Mi fece ancora più sangue.
(continua...)

giovedì 5 giugno 2014

TOYBOY MECCANICO

Un tempo ero in contatto con un ToyBoy Meccanico, carino, molto! Abitava appena fuori Milano e mi sarebbe davvero piaciuto incontrarlo! Purtroppo ad un certo punto mi confessò di essere impegnato con un'altra e allora lascia perdere. Non mi va davvero di tradire una donna. Però le nostre chat erano infuocate! Eccone un estratto, lui è TM. Io AP. Nel mio profilo skype ho scritto tutt'ora: Sono la donna capace di realizzare sogni.

TM: allora quali sogni sei in grado di realizzare?
AP: questo che ti ho appena detto: aiutare le altre maltrattate, infatti sto scrivendo il mio saggio sul tema. Eccoti la copertina
TM: fammela vedere magari lo leggo. Quando esce?
AP: è ancora presto per dirlo, sono solo alla 3° bozza, l'Editor deve ancora finire di correggerlo. Comunque, pare entro fine anno 2013! In vendita da Mondadori, Feltrinelli, altre librerie del circuito e poi online su Amazon, Mondadorilibri... E sul sito della casa editrice Kimerik!
TM: ti sei messa su Badoo per cercare quelli che maltrattano le donne????
AP: ahahahhaha Nooooo, amo il sesso, tutto qui e mi piace farlo bene
TM: sei sposata
AP: ma noo!!! Lo sono stata per due volte! Adesso basta!
TM: ti sei rotta!!!!!! ahahahah Mi sembri una donna forte
AP: lo sono!
TM: anche a me piace il sesso e vorrei provare qualcosa di nuovo, ormai le ragazzine della mia età mi hanno un po' stufato
AP: ah ecco! Mi chiedevo perché ti piacessero le tardone come me
TM: perché secondo me riuscite a farci vivere qualcosa di nuovo, poi cmq saresti la prima con cui vado
AP: l'esperienza... Quanti anni hai?
TM: 25, ti piace il sesso virtuale?
AP: NO. Per quanto ami il sesso, mi manca su Skype la dimensione dell'odore, del sapore, del calore...
TM: hai ragione! Avevo un'amica con cui lo facevo via Skype, in mancanza di meglio! Si non sarà mai come il sesso vero. Raccontami qualcosa di te e dei tuoi sogni erotici se ti va.
AP: vediamoci in cam!
TM: ok, però non ho il microfono! Ti va lo stesso?
AP: scriviamo
*** AP Stai chiamando TM ***
AP: sei bello
TM: TE ANCHE SEI BELLA, MOLTO PIU' BELLA CHE IN FOTO
AP: infatti metto sempre foto più brutte di me, per non deludere, ma sempre recenti
TM: però sei davvero intrigante, come donna
AP: normale, dai, la donna della porta accanto
TM: MAGARI FOSSI QUI ACCANTO, VERREI SUBITO A TROVARTI
AP: come ti capisco....
TM: AHAHAAH
AP: vengo io, vieni tu o..... Veniamo assieme?
TM: MEGLIO SE VENIAMO INSIEME
AP: grandeeeee! Dimmi, che lavoro fai?
TM: meccanico in un'Azienda di ricambi per veicoli industriali e di hobby faccio sesso!
AP: bell'hobby!
TM: E GIOCO A CALCIO
AP: ottimo! Sportivo dunque! Amo gli sportivi! Io stessa lo sono! Fui anche agonista
TM: IN COSA??
AP: a 5 anni ero già sul ghiaccio coi pattini... Agonismo in artistico fino ai 14, poi passai all'atletica leggera, poi nuoto, sempre agonismo, infine 17 anni come istruttrice di aerobica e nuoto
TM: MI DEVO SPAVENTARE?
AP: forse! Iinfatti dicono che ho un culo da paura
TM: fammelo vedere in cam!
AP: ti dedico questa canzone dei Modàascolta la prima parola
TM: CIAO
AP: ci sei arrivato! Bravo! Cmq amo l'anale, a volte vengo anche solo così :)
TM: adoro il sesso anale e con le mani accarezzarti il seno e farti sentire il fiato sul collo, stamattina ho una voglia pazzesca
AP: bello il mio voglioso! Come stai?
TM: bene, a parte il cazzo in tiro
AP: allora più che bene, direi BENISSIMO
TM: be', non tanto, non ho nessuno con cui sfogarmi ahahaha In questo momento inonderei la Sicilia ahahaha
AP: non farlo con la Sicilia, inonda me!!
TM: ok allora appena trovo un buco
AP: con me ne trovi 3
TM: ahahaha Che fortuna
AP: :P
AP: (mooning)
TM: sopratutto non vedo l'ora di trovarne 1, non ti dico quale
AP: parla pure liberamente con me
TM: dopo he mi hai detto che hai un bel culetto me lo sogno tutte le notti, di vederlo da vicino, anche toccarlo, accarezzarlo, massaggiarlo, massaggiarti, baciarti, leccarti!
AP: ammappa che entusiasmo! Peccato tu sia bassino!
TM: a me se sei più alta o più bassa non interessa dipende se per te è così fondamentale essere della stessa altezza, a me dicevano sempre : " culo alto pasto da re" ahahahaha Quali posizioni ti piacciono di più?
AP: adoro quella a pecora e poi frontale con le gambe alzate sulle spalle del mio partner e a te?
TM: idem, a pecora mentre ti massaggio il seno o davanti con le gambe incrociate e i piedi intorno al collo, anche sempre da dietro la donna sdraiata con il culo inarcato mmmmmmmmm Però con quella vengo molto velocemente la prima volta quindi la faccio sempre alla fine
AP: sappi che anche quella l'adoro... metto sotto dei cuscini per alzare per bene il culetto
TM: potrei morire! Io cmq penso di trovare un buco nel tardo pomeriggio. Ora vado a mangiare con il pisello in tiro ahahahahah

lunedì 2 giugno 2014

Mr. DUECAZZI

Nell'andare su cam4 per promuovere questo blog porcello con il mio solito tutone antisesso, giorni fa ho scambiato il contatto Skype con uomo che affermava di avere due uccelli. La cosa mi incuriosì molto, pur essendo troppo freak per i miei gusti. Tuttavia non poteva passare inosservata! Così abbiamo chattato e ci siamo visti in cam una prima volta. Dopo il mio classico interrogatorio, in cui ci scambiamo nomi, cognomi, età, altezza, attività lavorativa, status sentimentale (è sposato), notavo che l'uomo mio coetaneo somigliava parzialmente ad un ex trombamico, il cosiddetto MIODURO. Non era belloccio, nemmeno questo Mr. DUECAZZI e tra i due ci sono circa 20 anni di differenza. Ma Mr. DUECAZZI ne fu subito orgoglioso, nonostante MIODURO con me si fosse prodotto in una mirabolante figura di cac. Mr. DUECAZZI svolgeva un lavoro impiegatizio in una struttura museale, occupandosi di pennelli e uccelli. Non spiego nei dettagli, infatti sembro arguta e intelligente, ma non ho capito bene che lavoro faccia. Siccome non aveva foto su Skype, gli chiesi di metterne una. Lui scelse una tavolozza corredata di pennelli. Da esperta di … ehm .. lingua qual sono, notavo che Mr. DUECAZZI errava spesso. Ignoranza? Battitura? Disgrafia? Non gliene facevo cadere una! Del resto, su Facebook sono nota come lamaestrinadellapennarossa tuttoattaccato. C'era ignoranza circa le corrette coniugazioni dei verbi, ma gli errori di battitura erano dovuti a ben altro, di cui tuttavia non mi accorsi nel primo collegamento, poco chiaro. Poi staccammo perché ero sfranta. Ma Mr. DUECAZZI non poteva demordere. Talvolta mi salutava. Fino a che ieri ha ottenuto la mia attenzione ed è riuscito a spiegarmi la sua natura freakettona.

2C: buonasera mia principessa volevo solo salutarti, sono quello degli uccelli e pennelli
AP: BUONASERA UCCELLIPENNELLI, quello col maglione rosso e pelato?
2C: si vedo che ricordi
AP: vagamente somigliante ad un mio ex trombamico!
2C: si si, potevo essere io e il tuo amico assomigliarmi hihihihihi Una bella donna come te difficilissimo trovarla hihihihihihi
AP: ma va! Ce ne sono decinaia come me
2C: col tuo carattere e la tua bontà penso poche. Devo stare attento a scrivere con te se no mi sgridi, casomai sbagliassi
AP: ahahahahaha Povero
2C: povero fuori ma ricco dentro
AP: :) beato te
2C: si questo e un mio pregio
AP: (voce del verbo essere chiede l'accento)
2C: sbaglio perchè scrivo in fretta
AP: eeeeeeee le balle! Scrivere una e senza o con, è la stessa cosa
2C: mi fai ripetizione di lingua ............italiana
AP: ahahahaha
2C: ecco subito a pensar male. Quando scopiamo tu ed io?
AP: ho già troppi trombamici!
2C: scusa ma perchè non mi inviti poi hai visto che io ne ho due o non ci hai fatto caso. Tutte e due vivi hihihihihi
AP: ahahahahaha Faticavo a capire cos'hai scritto. Mandami la foto! E' troppo divertente
2C: ma della mia mano non te ne sei accorta? Siamo maggiorenni se ti racconterei delle cose ti faresti tante risate. TI MANCA DI CONOSCERE L'UOMO DEI DUE CAZZI
AP: (racconterei) aaarrrrgggghhhh

Ci videochiamiamo. Questa volta la trasmissione è perfetta. Finalmente capisco tante cose, una delle tante è la sua manina. Nella mia abissale iGnoranza con la G maiuscola, penso che questo signore debba essere stato poliomelitico. Infatti il suo braccio destro finisce al polso, dove si innestano 5 piccolissimi cagnotti. Sì, tali mi sembravano quei moncherini che avrebbero dovuto essere dita. Mr. DUECAZZI scriveva con una mano sola! E mai avrebbe potuto selezionare tasti come il maiuscolo assieme ad una lettera. Men che meno le e accentate. Lo perdonai, ma non sui congiuntivi. D'ora in poi lascerò il suo scritto nella versione originale, così come mi arrivava da lui. Un barlume si fa strada dentro di me: quello era il suo secondo cazzo! Mr. DUECAZZI, infatti, in quel momento dice: Sai come si divertono, col mio pisellone! Le donnine non mi mollano piu. Ammetto che non ci sarei mai arrivata. Però qui mi fa una precisazione, cioè “adesso mi sono fatto furbo, prima passo io, dopo il pisellone, se no mi lasciano in bianco, perché la manina è meglioooo”. Ridiamo a crepapelle! Gli chiedo se posso farli una domanda irriverente: Una volta dentro, muovi anche le ditine? Lui me le muove davanti al naso e dice: Da provare! Altro che negri. Questa non te la devi perdere ai un occasione nella vita irripetibile. (Ai, mannaggiacchittammuert). Al che gli chiedo: La manina la usi davanti o dietro? Dice: Un paio di volte lo usata anche dietro, ma mi dovevo sempre fermare, si scialano, devi sentirle gridare, pero li e colpa mia, se gridano, con forza! Povere. Quando vuoi, sono a tua disposizione. Tranquilla con te faccio il delicato
AP: acciderbola! e tutti e due assieme? (manina e cazzo?) Onorata ma non vado con sposati. Lui: Cosa cambia? Io: Cambia! Perché sono femminista dalla parte delle donne.
2C: se ti direi che mia moglie e consapevole
AP: non ci credoooo (dicessi)
2C: non ci credi, te la chiamo, vedrai che bello quando giro con le ditine. Sei la prima e unica che rido e ci scherzo. 

Sebbene mi senta onorata delle sue confidenze, io penso di potermi risparmiare questa irripetibile esperienza!