Amo la musica, basta che non sia
commerciale. Eppure amo i MaroonFive che sono tamarri. Lo ammetto, in
fondo sono tamarra. Però amo anche la musica cerebrale come il Jazz
e spesso vado ad eventi in giro per i borghi d'Italia apposta per
ascoltare buone Jazz Band. Quasi sempre mi sposto sola, perché se
aspetto gli amici, ciao! Ma in fondo la cosa non mi dispiace. Ai
concerti in piazza si fanno interessanti incontri. Ad esempio,
all'Umbria Jazz di quest'anno, proprio ieri ho legato con un
ingegnere del suono molto cinghiale, dall'incredibile caffettiera
napoletana tatuata sul polpaccio destro. Incredibile per la
caffettiera in sé, incredibile per la location scelta: il polpaccio.
Ma credibilissima sul cinghiale. Direi sui 35, alto poco più di me,
stazza quadra, simpatia straripante, baffutissimo e pelato, pantalone
largo tipo bermuda ma alla caviglia, anfibi di ordinanza, una
collezione di anelli d'argento grossi come campane, in foggia di
minisculture, il top della ineleganza
insomma. Altri tatuaggi tribali
guizzano sui muscoli forti degli avambracci. Ritengo sia stato un
punkabbestia in gioventù. Mi dice infatti di aver girato parecchi
centri sociali e il mondo con backpack e poi di essersi sistemato da
un paio di anni con questo lavoro a tempo pieno. E' single da sempre,
(il signore sia lodato!): come biasimarlo, e, caso eclatante per me,
mi piace come genere. E' uno spirito libero e a me piacciono gli
spiriti liberi! Dopo il primo approccio iniziale al sound check, mi
dileguo. A fine concerto, mi trova nel bar e mi si avvicina con fare
guardingo. E' in cerca di sesso e me lo dice senza tanti giri di
parole.
(continua...)
(continua...)
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